La coltivazione di bambù richiede la stessa lavorazione del terreno che si fa per un campo di grano, essendo una graminacea, ma a differenza del grano offre diverse possibilità di reddito:
- germogli, raccolti dopo circa 4 primavere dalla messa a dimora, che in paesi come la Cina, la Thailandia o il Giappone sono largamente consumati da centinaia di anni, rappresentano un alimento sano e ricco di proprietà nutritive benefiche per l’organismo, povero di grassi e zuccheri, con solo 27 calorie, risulta indicato per perdere peso e nelle diete ipocaloriche. Nelle cucine occidentali lo troviamo in particolare nelle diete vegetariane e vegane.
- I cuori di bambù sono noti per la loro capacità di contrastare le cellule tumorali, oltre ad essere fonte di potassio in grado di abbassare la pressione sanguigna e contrastare gli effetti negativi del sodio all’interno del nostro organismo e ad avere un alto contenuto di vitamine del gruppo A e B.
- legno, per il quale occorrono tra i 5 e gli 8 anni, può produrre quasi 20 volte più legname di un numero pari di alberi di altro tipo. Per qualità, durezza e resistenza, il legno di bambù è paragonabile a essenze come il rovere e il noce e può essere utilizzato come materiale da costruzione, molto forte e resistente, flessibile, adattabile, di diverse qualità estetiche ed anche eco-sostenibile ed in caso di terremoti si dimostra molto valido in quanto possiede ottime proprietà di flessibilità. La richiesta di mobili composti con materiali ecologici è in aumento e tra questi troviamo in prima linea il bambù, essendo un materiale al 100% eco-sostenibile.
La fibra di bambù è naturalmente ipoallergenica e antimicotica e possiede il bambù-kun, un agente antibatterico molto forte. Grazie alla sua struttura liscia e rotonda sulla pelle rimane fresco e delicato, possiede una naturale lucentezza sia al tatto che alla vista e protegge dai raggi UV. Per queste sue caratteristiche, viene utilizzato per abbigliamento, capi intimi, neonatale, costumi da bagno, accappatoi e asciugamani e nei materiali sanitari oltre che nell’arredamento da interni ed esterni.
Investire in coltivazioni di bambù della qualità «phyllostachys edulis» o comunemente chiamato «moso» ha diversi vantaggi:
- dopo soli 3 anni dall’insediamento, si possono già ricavare i germogli utilizzati come alimento
- il bambù ha una crescita record, arrivando in pochissimo tempo ad un’altezza di circa 15 metri e già dal quinto anno dal primo insediamento, si possono tagliare le canne ed utilizzarle come cippato
- la richiesta delle canne di bambù è in costante crescita, essendo così versatile da essere utilizzato in più di 1600 ambiti (filati, cellulosa, legno per pavimenti e mobili, oggettistica, ecc.ecc.)
- le piantagioni non hanno bisogni di particolari attenzioni per vivere e proliferare, essendo una graminacea poco esigente, adattandosi perfettamente anche in terreni difficili e montuosi ed autoregolandosi negli anni come numero di rizomi, perché definisce automaticamente il numero delle canne che può nutrire
- è una cultura ecologica a basso impatto ambientale, non richiedendo uso di pesticidi dannosi per la salute e l’ambiente
- è utilizzato anche in progetti di riqualifica e recupero ambientale: le foglie filtrano le polveri sottili e le canne trasformano i contaminanti rendendoli meno tossici di acque, suoli e sedimenti.
- può essere utilizzato come naturale barriera frangivento, essendo un sempreverde, con un sistema radicale robusto ed una buonissima flessibilità
- l’apparato radicale del bambuseto tiene compatto il terreno frenando l’erosione da parte dell’acqua prevenendo smottamenti e frane, molto utile quindi in terreni a rischio idrogeologico
- 1 ettaro di bambù assorbe circa 17 tonnellate di anidride carbonica all’anno e assorbe il 35% di anidride carbonica in più rispetto ad 1 ettaro di alberi